venerdì 30 aprile 2021

Racconti: Il doppio battesimo

Lei si prepara di tutto punto, tacco 12, autoreggenti, gonnellina da scolaretta, camicia nera trasparente e un reggiseno appena visibile. Lui aspetta fuori dalla porta in trepida attesa. Sono pronta anche io, décolleté nero lucido, collant e tubino nero, semplice e d'effetto. "Ciao M., ben venuto, lei è Cinzia", un baciamano per me ed una stretta accennata per lei. Lei è la mia vacca Cinzia, la mia futura zoccola, lui è M. un pretendente bull. "Spogliati e non farmi fare brutta figura di fronte alla mia puttana. Mostra le tue grazie e che sia un bel vedere" intimo a M.  Ovviamente è un gran bel vedere: non molto alto sfortunatamente,  lei lo sovrasta di buoni 25 cm con il suo tacco 12 ma anche senza sarebbe più basso, bel fisico tonico da palestra ed un'asta di tutto riguardo. Lei sta già sbavando. "Siediti Cinzia cara ed attendi con pazienza, avrai di che divertirti te lo prometto". Poi mi occupo del manzo e gli ordino di mettersi di fronte a me, dando le spalle a lei silenziosamentein ginocchio. Inizio a graffiandolo un pò i fianchi ed il petto mentre gli mordo i lobi delle orecchie. L'erezione già nota si fa sempre più imponente, con la povera cara che scalpita tra desiderio e dolore alle ginocchia. "Puoi iniziare puttanella mia, fammi vedere come ti lavori il nostro ospite". Incredula si fionda sulla preda e comincia a massaggiargli le palle e a toccargli il cazzo con la delicatezza e la sicurezza di chi non ha mai fatto altro nella vita. Visibilio pieno di entrambi. Cominciano ad essere impazienti i vogliosi ma li lascio ancora in fermento. "Girati M. fai vedere alla piccola cos'hai da offrirle e mi raccomando sii generoso". Lei senza neanche attendere l'ordine si avventa sul membro eretto e comincia a succhiare con foga e voracità. Inutile fermarla pare, nel giro di pochi secondi inghiottisce tutto e sento solo ansimi e risucchi. Nonostante la bocca piena la raggiungo con uno schiaffo in pieno viso. "Non apprezzo iniziative non richieste, dovevi aspettare il mio ordine, sarai punita. Nessun commento, continua il tuo lavoro vacca" . La scena è decisamente interessante. Decido di partecipare attivamente,  nonostante i propositi iniziali: era il battesimo di Cinzia e M. ed avevo deciso di lasciar fare tutto a lei ma... si sa, le Donne sono volubili cambiano spesso idea. Prendo un guanto, lo inumidisco. "Rilassati piccolo, ti piacerà ", gli sussurro in un orecchio e comincio a fistarlo che in piedi impazzisce comincia a dimenarsi soffocando quasi la bocchinara in ginocchio. Lui prova a toccarmi e si becca un ceffone in pieno viso. "Non sei degno di toccarmi lurido cane, lei è tutto ciò che avrai!" Gli urlò in faccia. Rimane un pò stranito ma accetta di buon grado. Non è uno slave né masochista e non ama la violenza ma sa di non potermi toccare in nessun modo.Ormai tutto è perduto, la mia funzione di osservatrice andata. Tolgo il guanto. "Siediti sul divano ed apri le gambe",ordino a lui "E tu mettiti a cartoni davanti a lui e continua il tuo lavoro. Più impegno". Indosso un altro guanto, mi avvicino a Cinzia, le scosto la ginna e le accarezzo il sedere in bella vista. Un sussulto la fa rallentare. Sposto il perizoma e comincio a giocare con il suo ano. Non mi basta, mi alzo e mi preparo ad una bella cavalcata. "Ti prego voglio vedere, fammi vedere" ansima lui . Infilo velocemente uno strap on di tutto rispetto e comincio a darci dentro con lei che succhia, ansima e rantola. Lui è disperato perché non vede e mentre insulto pesantemente lei si alza per venire a guardare. Continuo la mia performance con lui che si sega godendosi la scena. "Non ti permettere di venire senza il mio permesso scopa troie, tienilo ancora un pò " noto che lui ormai è allo stremo, troppo eccitante evidentemente. Smetto di pompare e mi tolgo il fallo finto. "Sdraiati sul tavolino signorina e porgi la tua faccia da pompinara al tuo maschione", così si sdraia ed ubbidisce. "Puoi usare la sua faccia per svuotarti M. e Cinzia saprà come pulirsi". Lui si svuota con un urlò soffocato sul viso e lei apre la bocca ansiosa. "Lavati e rivestiti, hai fatto il tuo lavoro", rivolgendomi a lui " Io e Cinzia abbiamo ancora qualcosa da fare. Zoccola vieni qui sulle mie ginocchia, devi essere punita, cometi ho detto non apprezzo le iniziative". Così detto mi siedo e lei si pone con lo stomaco sulle mie ginocchia ed il sedere scoperto bello in alto. Vestito si ripresenta ed è di nuovo visibilmente eccitato, pronto a ricominciare. "Grazie, puoi andartene, non mi servi più. Non fare quella faccia, hai avuto il tuo ringraziamento. La porta è dietro di te. Non ti accompagno per evidenti motivi. Se avrò ancora bisogno ti chiamerò. Ciao". Stupito mi guarda, fa un inchino ed esce. Con lei vado avanti ancora un pò, finché il sedere non è un bel colore vermiglio. "Adesso mettiti in ginocchio,  prendi in mano il tuo inutile verme e fatti una sega. Se sporchi il tappeto ti frusterò a sangue quindi scaricati a terra e poi lecca"

Direi che si sono comportati bene. Potrebbe esserci un seguito. Forse ve lo dirò.... o forse no. 

venerdì 16 aprile 2021

Racconti: Il pasticcino


 "Spogliati e lascia i tuoi stracci a terra sullo zerbino, poi striscia da me verme, sempre tenendo gli occhi fissi al pavimento. Guai se li alzi". Gli ordini furono chiari, precisi e scanditi. Parve sorpreso ma fu ubbidiente ed eseguì senza proferire verbo. Si spogliò, posò gli abiti con ordine e precisione come richiesto e si sdraiò a terra per strisciare al mio cospetto. Sono fermamente convinta che il primo passo per la sottomissione sia l'umiliazione e il disagio. Pochi uomini si sentono a loro agio nudi e inermi di fronte ad una Donna che li guarda e giudica. "Striscia e non sporcare a terra toccando con il tuo cazzetto moscio. Sappi che se trovo anche solo una sola macchiolina pulirai con la lingua". Giunto al mio cospetto non dissi nulla, lo guardai solamente e con un gesto della mano invitai la mia Sissy, sempre presente come un'anima silenziosa, a prendere il vassoio sul tavolino accanto a lei. Sopra vi erano due ciotole, una contenente un pasticcino, uno un liquido giallo ed una tazza con del tea fumante. Sapeva cosa fare e lo fece alla perfezione: portò sotto le mie labbra il pasticcino, lo presi. Lo schiavo guardava a terra ansioso di un ordine, un cenno.  "Bravo" pensai "Finalmente un novizio sensato e non i soliti noiosi morti di figa che pensano di presentarsi a me per farsi una scopata ed escono con il culo a strisce piangenti come delle femminucce!". "Tira su la testa pulcino, apri la bocca e chiudi gli occhi. Oggi sono molto buona coglione: è l'ora della merenda, ti offro un pasticcino e un po' di tea, il MIO tea.." Morsi il dolce, lo masticai un pò e lo riversai interamente nella sua bocca con tutta la saliva che ebbi. Gli chiusi la bocca con violenza e sussurrai "Ti piace pulcino?" Misi a terra il restante dolce e lo schiacciai con la scarpa. "Adesso slappa come il lurido cane che sei, pulisci bene a terra e la mia scarpa. Renditi utile". Si accucciò nuovamente per pulire. Ero soddisfatta. "Buono piccolo?Hai fatto un buon lavoro" "Si Padrona, grazie Padrona". "Meriti un premio: Chantal porgi la ciotola al cane, avrà sicuramente sete ed il suo premio è potersi dissetare. Forza cane svuota la ciotola. Sono certa che ti piacerà ". Mentre la sua lingua si muoveva sul giallo nettare io misi un piede sul suo cazzo duro e l'altro sulla schiena. "Ho sempre voluto un tavolino a forma di cane Chantal, non trovi sia delizioso?" "Si Padrona, ha ragione", la sua risposta, l'unica concessa in realtà. Preso dal discorso lo schiavo si distrasse e ci guardò. "Come ti permetti di alzare la testa brutta bestia?" Gli presi i capelli e sbattei il muso prima sui residui del dolce. "Ti piace il mio sputo schifoso buono a nulla? E il mio piscio?" Poi nella ciotola del "tea". "Mangia e bevi lurido cane, questo è il mio regalo per te". Spinsi la testa più a fondo e lui bevve fino alla fine. "Hai visto mia dolce Sissina questo succhia piscio che sete che aveva? Ma la Padrona è stata buona oggi, l'ha dissestato a dovere. Ringrazia merda". Un flebile :"Grazie Padrona" si udì ed il suono di uno schiaffo decisamente potente si udìmaggiormente. "Coglione alza la voce se non vuoi che ti riduca in poltiglia il muso". Alla fine urlò:"Grazie mia Divina Padrona, grazie". "Bravo merda umana, finisci di mangiare e mettiti nell'angolo con il viso al muro. Adesso è il mio turno di bere"

A quel punto potei godermi il mio tea ormai tiepido a mio gradimento, con la Sissy ai mie piedi ed il cane nell'angolino in castigo.