Un sussulto, due, un lamento. "Micro dotato non ti lamentare, tanto non ti serve a nulla e lo sappiamo tutti e due, almeno che serva al mio divertimento". Slap slap slap ed un grugnito simile al "Ha ragione Signora" uscì dalla sua indaffarata bocca.
"Togli le scarpe merda e adora i miei piedi come meritano". Tolse le scarpe, cominciò a leccare e succhiare dito per dito, ogni centimetro di pelle, come una lumachina doviziosa che esplora tutta la superficie. "E dire che un tempo mi faceva schifo solo il pensiero!" pensai guardandolo nudo come un verme, eccitato come un babbuino nella stagione degli amori che senza ritegno e con "l'alza bandiera" in vista lecca con avidità.
Gli infilai tutto il mio 35 in bocca, un piccolo lamento, una lacrimuccia ma era felice e... Si vedeva!"Com'è facile rendere un uomo felice" mi venne da pensare.
Gli infilai tutto il mio 35 in bocca, un piccolo lamento, una lacrimuccia ma era felice e... Si vedeva!"Com'è facile rendere un uomo felice" mi venne da pensare.
Continuai con il footgagging per un po', prima un piede, poi l'altro e poi...perché no! "Proviamo con due" pensai. Non riusciva ma si impegnava la cagna. Quando un piede era occupato nella pulizia l'altro si premuniva nella tortura. Un paio di calcetti ai testicoli lo fecero sobbalzare. "Tutto bene coglione, ti diverti vero?" "Si Padrona" "Bene allora mi posso sbizzarrire, fino ad ora sono stata gentile". Alternai piccoli e deboli calci a tocchi più vigorosi, schiacciamento dei testicoli e del pene, che di star fermo non ne voleva sapere, a pressioni con punta e tallone. Più sentivo i suoi lamenti di dolore e piacere e più insistevo con forza. Come scontato arrivò la supplica "Regina non ce la faccio più, posso godere?". Lo guardai con aria interrogativa e pensai se mi fossi divertita a sufficienza con lui questa volta, ci ero andata leggera ma era il primo incontro quindi decisi di essere buona. "Concesso ma siccome mi fai schifo fai tutto da solo, in ginocchio mentre mi lecchi il piede, sporchi sul pavimento che poi pulirai con la lingua, capito schifoso?" Mi guardò con aria stranita ma non ebbe scelta. Questo è il suo destino: ubbidirmi e questo fa.
Nessun commento:
Posta un commento